Vicenza, città dell’Oro e del Palladio
Vicenza, città dell’Unesco, lega il suo nome a livello internazionale per l’architettura di Andrea Palladio e per la produzione di oreficeria.
Vicenza, città dell’Unesco, lega il suo nome a livello internazionale per l’architettura di Andrea Palladio e per la produzione di oreficeria.
Molti non sanno che la tradizione delle botteghe orafe affonda le sue radici nel Medioevo. La fraglia (anche fragia o frala, che significa “fratellanza”) indicava in Veneto e nei territori della Repubblica di Venezia le corporazioni di arti e mestieri o le confraternite religiose. Risale al 1300 la sottoscrizione dello Statuto della Fraglia degli Orafi di Vicenza, primo documento ufficiale che sancisce l’esistenza di una corporazione di circa 150 artigiani dotati di botteghe orafe nella Basilica di Piazza dei Signori, poi rivestita dalle logge Palladiane e dove oggi ha sede il Museo del Gioiello.
I prodotti degli orafi vicentini si esprimevano in passato nella gioielleria di alta qualità, rivolta prevalentemente all’aristocrazia, ma anche nei manufatti per la Chiesa. Questi sono dei veri e propri capolavori artistici: il reliquiario della Santa Spina, un calice in oro e pietre rare donato dalla Fraglia alla Chiesa di Santa Corona per custodire le preziose reliquie della corona di spine di Cristo; il diadema e il pettorale in oro zecchino della Madonna di Monte Berico, che contano oltre 1000 pietre tra brillanti, rubini e diamanti.
Nel centro storico di Vicenza è possibile ammirare alcune delle più suggestive ed elaborate opere di Andrea Palladio. L’architetto e artista del ‘500 ha infatti espresso qui il suo massimo valore creativo, realizzando gran parte degli edifici del centro storico, quali la Basilica Palladiana, Palazzo Barbaran Da Porto sede del Palladio Museum, Palazzo Chiericati e il Teatro Olimpico.
Il centro storico di Vicenza non offre solo palazzi palladiani, ma anche espressioni d’arte e di architettura legate al dominio della Repubblica Veneziana nelle eleganti Piazza dei Signori e Via Porti, nei suoi ponti sul Bacchiglione e Retrone, che raccontano una storia di commerci e produzioni, come quella della seta e dei tessuti legati alle vie d’acqua. L’invito è di perdersi tra le vie del centro storico e scoprire le botteghe dei nostri artigiani.